Secondo il vettore umanistico non sta accadendo nulla che non vogliamo, o che non siamo in grado di affrontare e gestire perché sotto il profilo sociale si sta vedendo tutto il cascame di un mondo strutturato su menzogne, ricatti, minacce e violenza, purtroppo dobbiamo dirlo tanta violenza, soprattutto psicologica. Sotto il profilo spirituale invece vi sono dei dati confortanti: Innanzitutto una forte ed ampia presa di coscienza collettiva e il confermarsi di quella che non stento a definire la determinazione dell’anima. Quest’ultima è così soggettiva e intima che ognuno la può solo percepire quando è certo di non essere condizionato, in quanto la sua volontà rifiuta i condizionamenti. Questa determinazione porta un peso ovunque sia e si trovi, anche se ci fosse un bambino che nel silenzio si muove e gioca per conto suo. Quell’intento fa la differenza. In quest’ultimo periodo ho conosciuto tantissime persone, alcune molto presenti nel web, sui socials, altre famose per il loro impegno scientifico e altre per la loro missione letteraria e filosofica. Ciascuno di loro portava con sé come una sorta di filo luminoso di interconnessione, per cui era veloce la comprensione e anche si sapeva già il perché eravamo lì a parlarci. Non è ma stato così facile.
Mi sa che senza accorgercene siamo arrivati al dunque: Sappiamo cosa vogliamo e sappiamo anche come vogliamo realizzarlo, o meglio la nostra anima per certo lo sa. Guardate la rifrazione dell’immagine che è riflessa nella società, quella stessa la nostra anima prende le distanze, in realtà è il riverbero proprio della nostra volontà animica. Questo momento l’abbiamo voluto per vedere la verità dentro di noi, non tanto all’esterno, e questa verità ci dice che dalla violenza che la società ci propone la nostra energia può procedere su un altro tipo di binario. Senza accettare condizionamenti possiamo vivere al di là della manipolazione di massa, possiamo strutturare i nostri rapporti sulla base di valori concreti, mantenendo vivi i nostri rapporti culturali, sociali, relazionali articolandoli semplicemente su un livello altro. Siamo in piena speciazione, non lo dico perché sono un esperto, ma perché è così evidente. Ci sono individui che sanno di essere individui ed altri che non ne sono così consapevoli, e sanno di poter creare la loro realtà senza indugi e anche senza clamori. Per cui il motto “o ti levi o ti elevi” acquisisce piena dignità in questo contesto, e diviene propriamente il metro di misura di tutto questo processo di profilazione della specie umana. Se si osserva attentamente il processo di speciazione ci si rende chiaramente conto che non vi è lotta ma semplicemente una spinta energetica che fa sì che ci si incanali semplicemente in una direzione o nell’altra.
Vi è certamente una debolezza, perché cedere terreno rispetto alla propria libertà e al proprio status di essere umano è un vero e proprio divario ontologico, vale a dire che l’essere si trasforma e assume aspetti differenti, se così possiamo dire, diventa un po’ più pesante e per certi aspetti dovrà riprocessarsi per diventare ciò che è in natura e invece per un altro verso si conferma più leggero e cristallino, restando integro nella sua essenza. Se ognuno di noi nel suo percorso di vita fa un bilancio attuale noterà che la sua evoluzione non è data dai libri che ha letto, dai film che ha visionato, da tutto ciò che ha vissuto in termini sociali, relazionali e lavorativi ma dalla qualità con cui ha affrontato tutto quel mondo di concatenamenti o precipitati del mondo spirituale.
Effettivamente vivere con un’anima su questa terra significa vivere un precipitato del mondo spirituale. D’altro canto, senza voler per forza scomodare Platone, ma nella sua descrizione del reale egli ci dà una descrizione di un rapporto tra un mondo delle idee, quello vero e spirituale, e un altro che ne è copia, questo, dove l’anima non è altro che espressione del mondo delle idee e quindi portatrice di verità. Secondo come abbiamo impostato il nostro percorso animico e secondo quanto abbiamo accettato di essere più genuini, eco che questo certificherà il nostro modo di vivere.
Fabio Tauton